Lo spazio intermedio è un tempo senza storia. Una costellazione di frammenti senza parabole, orfani di una causa e di un destino. Ho compreso questo concetto leggendo Archetti, che riporta alla vecchia equazione tempo=spazio. Anche gli antichi credevano al tempo come frammento: lo chiamavano Hora. Ma mi sorprende, e un po’ mi angoscia, il prevalere ossessivo oggi di questa dimensione. Ma forse è un male di questo paese che chiede (e si chiede) “Vieniviaconme”. Oppure sono io che sto cercando una poetica, che dia un senso a questo mondo nuovo.
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