Nella convention conclusiva di un lungo programma di sviluppo organizzativo rivolto ai quadri di una grande azienda, un partecipante ha detto una cosa molto interessante: “vanno bene tutti questi discorsi sull’identità purché alla fine l’identità non diventi un totem”. Ritornare a Totem e tabù è inevitabile. Sono andato a riprendermi la nota opera freudiana che rappresenta una riflessioni decisiva sulla religione ed il mito.
Il Totem sostiene Freud, nasce come sostituto simbolico di un padre dispotico e dominatore. Un padre verso cui i figli (i membri della tribù) maturarono istinti di vendetta per contrastarne il potere esclusivo verso le giovani donne e le cose della tribù. Il senso di colpa per questo istinto violento nei confronti del padre, ha portato a identificare il totem come oggetto sostitutivo a cui attribuire il ruolo di antenato mitico della tribù. Antenato da venerare in un rito che perpetua l’identità stessa della comunità.
Il Totem dunque diventa un potente strumento per l’esercizio del potere nella comunità, certo su presupposti che sono molto regressivi. L’autorità potente e sacralizzata, si presta ad accogliere su di sé le proiezioni dei seguaci, testimoniando le virtù ed i valori guida del sistema. In definitiva questo avviene nella cosiddetta fase di maturità dei sistemi carismatici, così come vengono descritti nel bel volume di Natili, Pasini, Carisma.
Proprio in quest’ultimo periodo un paio di colleghi del mio studio stanno lavorando in un struttura che ha costruito enormi processi totemici. Il fondatore, la sua storia, i suoi simboli hanno una grande evidenza comunicativa interna ed esterna all’organizzazione. Emerge nel sistema una grande coesione dei membri, ed un orientamento al business molto focalizzato. E’ il vantaggio dei sistemi carismatici come ben sappiamo (vedi Bodega in tal senso).
“A voi che vi occupate di reti, chiediamo di aiutarci a migliorare il lavoro di squadra”, hanno detto.
Quanto è possibile questo? Quale comunità può esserci ai piedi del Totem? Si può ammettere la singolarità e l’individuazione?
Parto per le vacanze con questo interrogativo, senza la fretta di dare una risposta scolastica.
Parto con l’idea che capire il Totem bisogna studiare la sua ombra.
http://www.corriere.it/editoriali/alberoni/10_settembre_20/alberoni_edc3d2e8-c474-11df-be0b-00144f02aabe.shtml